domenica 16 marzo 2025

Versi per Nina

 

sento la vita quasi fosse

apparenza in vaghezza di sogno

l’anima è spersa dove fitta

trama d’ambiguo s’incaglia

ah le uve dei tuoi occhi: uno spasmo

di luce una spina nel sangue

e quel sorriso – oggi

che mi sorprendo a inseguire ombre

in cerca del tuo profilo –

mi si trasfigura in un graffio

difficile da decifrare

*

la mano disegna nell’aria

il tuo profilo indugia

su bocca naso e occhi

la mano della mente ben conosce

quei dettagli come una madre – Nina

stella del cielo che mi cammini nei sogni

ora sono aghi

che trafiggono

nell’ accendersi nel sangue

la mai sopita passione

mentre la mente disegna

dove fermenta il cuore

*

silenzio allagato di luna – una

silhouette nella mente ondeggia

e gli arzigogoli

a dirmi vano

il ricordo sgualcito dal tempo

dalla foto color seppia

mi guardano

i tuoi occhi velati di mestizia

-ah l’assedio degli anni

e il cuore

a dare smalto a un sogno sbiadito

*

donna dei boschi: occhi

di cerbiatta – la tua

anima di foglia

di sé m’innamora

*

entro ed esco dalla tua anima

dove dimorano pezzi di me

un odore di pini ci avvolge

– certo lo senti anche tu –

i nostri passi sul viale accecato di sole

un grido di gabbiani e l’ascolto

del mare in una conchiglia:

questi i momenti

d’ incantamento

fermati dal nostro amore imperituro

*

rosa il tuo fiato

fragranza di bosco la tua pelle ambrata

apparivi sirena

distesa s’uno scoglio

allucinazione forse

mi facevi un cenno

mentre il cielo s’apriva in una luce

aurorale

come il tuo sorriso

*

sparire nel nulla

è l’urlo della rosa strappata

da mano indelicata

consola a tratti un palpito

di luce selenica

che abbraccia il ricordo

ravviva empatie

gentile il velo spiegato

dell’angelo

su un lato del cielo

*

forse solo nell’ oltre saprò

si scioglierà l’ enigma – e intanto

i tuoi modi garbati che ritornano

nella camera viola della mente

mi sorreggono per il tempo a me concesso

mentre perso sono

nel perimetrare il vuoto che lasci:

un’ ombra feroce

mi strappa all’abbraccio del sangue

il buconero risucchia

presenze umori respiri

non il tuo garbo che in me

non si cancella

*

non ti vedrò più Nina

se non in vaghezza di sogno –

oggi mi nutro come un passero

dei tuoi scritti di luce che aprono

su universi solo a te noti

e che forse ospitano la tua

essenza mentre mi appare

delinearsi il tuo volto

in una nuvola vagante

in questo cielo bianco di silenzi

*

e tu a lumeggiare le mie sere

anima di candore e di sogno

si fa conca il cuore

ad accogliere

dei versi dettati da un altrove

*

l’anima tendeva alle stelle

quando tu Nina apparivi

rosavestita

stagliata contro un lembo di cielo

ti fermavi nella piazzetta e

ti facevano festa i colombi

planando sul mangime che spargevi

allora

il tuo sorriso era una pasqua

mentre il tempo aveva una sosta

*

dimmi Nina: che vedi

tu che hai casa nelle nuvole

tu che sai il linguaggio dei voli?

forse

la giovinezza spezzata

che ora in lampi di déjà vu ritorna?

o

rivivi nel cuore

verde dell’acqua

che ti vide sirena emula del canto

di odisseo

rapimento

dei sensi

che in sogno ancora mi seduce

*

ahi i ponti sgretolati

o pure considera quelli

detti collanti di carne e di sangue

e il desiderio che

si fa arco d’amore

filo teso d’acrobata

all’altro capo sei Nina

e mi vedi adesso

varcare fra nuvole in sogno lo spazio

di un volo fino alle tue braccia

*

il tuo volteggiare Nina

nelle stanze viola della memoria

– dicevi il reale non è fatuo

apparire o entrare nello specchio

dell’essenza evocando

palpiti di luce

di un tempo senza tempo

noi dal celeste palpito

dicevi – qui siamo

affratellati nel sangue

con la terra e la morte

© Felice Serino

*


Afrodite - William Adolphe Bouguereau

sabato 15 marzo 2025

Gioielli rubati

Dal Domenicale di Flavio Almerighi
https://almerighi.wordpress.com/
.

Geografia di graffi

dirò di quella volta
che l’ondata mi strappò
come una gigantesca mano
dallo scoglio
pensavo fosse finita
mentr’ero sballottato
come una cosa
poi mi guardai
la geografia di graffi
e mi toccai
inebetito

Gioielli rubati 3
.

Lungopò
noi due mi dici
siamo della stessa pasta-
quanto a me non so dire i difetti
la trave nel mio occhio

le anatre abboccano
le nostre briciole
tra dorati riflessi e giochi d’acqua
tu
ti mantieni bella e gli anni non sciupano
questa luminosità del viso

mi chiedo quanti inverni
ancora nelle ossa
che gemono nelle giunture

Gioielli rubati 5

.

Angelo
angelo icona della volta
che mi vedevi da lassù
la testa all’ indietro
a contemplare i lineamenti perfetti
nei tuoi occhi vedevo palpitare
il cuore della Bellezza e
m’incantavo
poi per paura
del male del mondo
la sera mi rifugiavo nel sogno
di te e toccavo il cielo
quando
dopo la mia accorata preghiera
venivi a visitarmi

Gioielli rubati 8

.

La rosa di sangue
in sogno spio
se riesce a passare “qualcuno” per la cruna
Dio non è stanco
mai dell’uomo
gl’ insulti gli sputi
gli scivolano addosso
Lui perdona sempre perché “non sanno”
sempre viva è la rosa di sangue
e splende di bellezza

Gioielli rubati 18

.

Sapremo

sapremo – io di te tu di me dei nostri
scheletri nell’armadio
di ciò che non ci siamo detti
delle ammutolite coscienze nell’ora
alta delle scelte
dove si curva l’orizzonte dei pensieri

sapremo – ùnon per speculumin aenigmate:
trasparenti saremo

Gioielli rubati 23

.

E oggi che mi ritrovi uomo fatto

padre che sei rimasto di me più giovane
consumato anzitempo
una vita sul mare e le brevi
soste col mal di terra

avevi la salsedine nel sangue

così presenti mi restano
le rare passeggiate mattutine
e mai che mi avessi preso
per la strada in discesa
a cavalcioni sulle spalle

di carezze non eri capace

e oggi che mi ritrovi uomo fatto
sai: mi fa male quel distacco

Gioielli rubati 24

.

Elegia


ora m’incolpi del mio silenzio?
e Tu dov’eri mi chiedi
quando a migliaia
venivano spinti sotto le docce a gas
Io ero ognuno di quei poveracci
in verità
ti dico
Io sono la Vittima l’agnello la preda
del carnefice quando fa scempio
di un bambino innocente
Io sono quel bambino ricorda
anch’io in sorte ho avuto una croce
la Croce
la più abietta la benedetta
ho urlato a un cielo distante Padre perché
perché solo mi lasci in quest’ora di cenere e pianto

Gioielli rubati 27

.

Anche per voi

salgo sulla croce anche per voi disse con gli occhi
rivolto a quelli che lo inchioderanno
anche per voi che ancora nei secoli
mi schiaffeggiate sputate
negando la vita buttandola tra i rifiuti
aizzando popolo contro popolo
sotto tutte le latitudini
salgo sulla croce anche per voi
che mi sprecate nelle icone
per voi nuovi erodi/eredi della svastica
che insanguinate la luce delle stelle
oscurando la Notte della mia nascita
anche per voi potenti della terra
razza di serpenti
che non sopportate di sentirmi nominare
dal mio costato squarciato fiumi di sangue
tracciano il cammino della storia
la mia Passione è un solo grande urlo muto
di milioni di bocche imploranti
dinanzi al vostro immenso Spreco
con cui avete eretto babeli
di lussuria come cultura di morte

Gioielli rubati 31

.

Qui ci sta bene uno spazio

ecco vedi
la poesia deve respirare
nascendo dal bianco
innalzarsi come
cresta d’onda per poi
immergersi fino allo spasimo
in profondità d’echi e ancora su
con lo slancio felice d’un
enjambement
vedi
la poesia è una tipa
selettiva
sfoglia scandaglia spoglia
immagini le riveste a sua
somiglianza
porta
sogni e nuvole al guinzaglio

Gioielli rubati 88

.

La casa delle nuvole

cieli d’acqua e cavalli
d’aria
lì custodisco ore
sfilacciate e segrete pene
-oh giovinezza di deliri e
notti illuni
lì dove il turbinio
degli anni
è rappreso in un palpito
che nell’aria trema

Gioielli rubati 92

.

Luna park

ride la piccola Margot
alle smorfie del papà che si rade
“suvvia ti porto alle giostre” e
lei s’illumina di gioia e
poi a cavalcioni sulle larghe spalle
nella fantasmagoria delle luci
un po’ ci si attarda
nell’aria ancora calda di fine settembre
riverbera una miriade di
stelle negli occhi innocenti
mentre le nasconde
il resto del viso una montagna
di zucchero filato

Gioielli rubati 93

.

Spleen (2)

lo scoglio
e tu
come un tutt’uno
quasi sul ciglio
del mondo avvolto
in una strana luce

labbra di cielo
questo
contatto di sole

vedi nell’aria
marina
un gabbiano planare
su una solitudine
che ti lacera
all’infinito

Gioielli rubati 106

.

Le vele del sogno

me ne andrei quasi di soppiatto
alle prime luci
mentre si fredda la tazzina
mai portata alle labbra

entrerebbe il vasto orizzonte
nei miei occhi azzurrocielo
il mare aperto
nell’abbraccio
delle vele del sogno

Gioielli rubati 123

.

L’ombra 2

meridiana a perpendicolo
poi eccola s’allunga
l’ombra oscuro specchio
che mi ripete
si spezza allorché riflessa
tra pigre nuvole nel lago

Gioielli rubati 124

.

L’albero di Giuda

tagliando per la pianura
non trovavi più il cuore
sulle punte delle stelle ti volevi trafitto
e il sangue quasi ricamasse
una scritta ingloriosa

ma il tuo albero
ecco venirti incontro
e già il cappio
vederlo
-sinistro

Gioielli rubati 131

.

Cavalli di nuvole

i primi smarrimenti: quando ti sembrava
dovesse cascare il mondo-
disegnavi angosce o voli
pindarici nell’aria
da una feritoia ti guardava
un pezzo di cielo-
tu ragazzino -ricordi-
rifugiato in una baracca
a smaltire l’ “onta” di una derisione
non sapendola costellata di prove
la tua stella

intanto
cavalli di nuvole
a sequenza
dicevano la vita leggera

Gioielli rubati 140

.

Fedele alla vita
mia vita
senza rete t’appigli
alla Bellezza intaccabile
a quella del cuore e alle
armoniose figure della danza
o del cavallo nel bianco salto

finché ti chiedi dov’è
lei l’irraggiungibile
non tutto è perduto

voltato sei sul giusto
versante lucente ancora
una volta – vita
fedele alla vita

Gioielli rubati 160

.

Avevo in mente una poesia

stamattina avevo in mente una poesia
stasera
non ricordo più nemmeno un verso

ho lasciato il foglio bianco
con flebili echi d’un mezzo secolo e
ora rammento solo una pioggia di luce
di stelle sopra il letto
e il caldo abbraccio di lei

sullo schermo della mente
un vissuto che sembra ieri

Gioielli rubati 167

.

Ai piedi della notte

un nodo d’inquietudine sospesa
si scioglie ai piedi della notte
sotto una luna ammiccante
l’amore è come l’ansimare del mare
s’abbevera del sangue delle stelle
aduna in sé il sentimento del tempo
vòlto dove è dolce la luce

Gioielli rubati 178

.

Emarginato

quest’uomo: tristezza
d’albero nudo
avanzo di vita aperta
ferita

-occhi scavati
che perdono pezzi
di cielo

quest’uomo
puntato a dito

quest’uomo fatto
torcia

per gioco

Gioielli rubati 184

.

La luna dei poeti

ho la luna dei poeti
-pesci sull’ imum coeli–

scivola
la barca della passione
verso terre di mistero

pesco sogni di ragno
nell’ intreccio di parole
nate sulla bocca dell’ alba

mentre
uno sbuffo di vento
porta afflati d’ amore

Gioielli rubati 190

.

Dei miei detrattori

(Diocleziano, uno dei più odiati della storia)

lasciai alla terra il corpo-zavorra
da cui forse con sollievo mi trassi
se sia ala d’angelo a coprirmi
il disonore -si dirà- ora che
s’una misera tomba s’accanisce
dei miei detrattori il ghigno
feroce e lo sputo

Gioielli rubati 195

.

Il mare era una favola

“non vorrei più uscire da questa
dimensione eppure basterebbe
come altre volte
stringere forte gli occhi e…”

ma voglia non ne avevo – poi giocoforza
mi ritrovai quasi deluso nel mio letto

avevo lasciato un mare che era
una favola
un’immensa tavola
imbandita per i gabbiani a frotte

Gioielli rubati 204

.

Spleen 4

brusio di voci

galleggiare di volti
su indefiniti fiati

si sta come
staccati
da sé

golfi di mestizia
mappe segnate
dietro gli occhi

vi si piega
il cuore
nella sanguigna luce

Gioielli rubati 210

.

La colpa

sono io quel ragazzo che
scappò da casa con poche lire in tasca
e un quaderno d’improbabili versi?

lo sono sì ma dopo sei decenni
non mi riconosco in lui se non nel sogno
ricorrente che al mattino mi lascia
il cuore stretto dall’angoscia

sarà un residuo di “colpa da espiare”
per aver procurato un veleno sottile
a chi bene mi voleva

Gioielli rubati 215

.

Creatura

sembra che il solo sguardo
la mantenga in vitala sua creatura
ché Lui la pensò
ancor prima di sognarla
in forma ed essenza
poi del sogno
il suo farsi
carne e respiro

Gioielli rubati 222

.

Non sei dei loro

nel chiuso della stanza o
di pomeriggio nel sole
da un po’ ti sorprendono
a parlare coi morti – questi
non tornano e tu non sei
dei loro -ancora-

sono spirito (ma di essi
poco si sa) -ubiqui
ti leggono il pensiero e a volte
giocano con le nuvole – quando
nelle tue pareidolie
ti pare ravvisarli

Gioielli rubati 228

.

Dammi cuore (preghiera)

dammi ancora tempo
tempo per sognare
altre vite
tempo per arcobaleni e luce e voli

e che io fedele sia
alla verità

alla fine dei giorni
che non debba vergognarmi di me

dammi altro tempo – dammi dolore
per gli ultimi
dammi cuore per gli ultimi

Gioielli rubati 236

.

Di noi.

di noi
mostriamo esigua vita
più l’esteriore che
quella che ferve nel sangue
i viaggi mentali i sogni
mistero ch’è appannaggio
di proprietà esclusiva

-la testa reclina
il nostro fido ci guarda attento
come cogliesse pensieri

.Gioielli rubati 247

.

Fogli-aquiloni
impregnati dell’humus dell’estro
del vasto respiro di cielo
svolazzano s’impennano appena
liberati dall’artefice dei versi
-suoi non più suoi-
a volerli divulgare per il mondo

Gioielli rubati 254

.

I tuoi santi

corda tesa tra la bestia e l’angelo
scala al cielo per
l’Assoluto

c’è sempre
l’iconoclasta che
lascia osceni echi nel sangue
dileggiando i santi che
tu Nina preghi incessante

Gioielli rubati 261

.

Reliquie

a scrivere non la mano
ma la mia radice ferita

testimonianza siano
non lettere storte sull’acqua
o che volteggino eteree
dissanguandosi in volo

ma i momenti che restano
nel tempo appesi al cuore

Gioielli rubati 277

.

Primavera

mattina sul lago: si spalma
sugli occhi la luce
intonano melodie uccelli di passo

è un fremere di gioia la pineta

Gioielli rubati 291

.

Era una favola il mare

consapevole di trovarti nel sogno
chiederti se riuscirai ad uscirne
tuttavia volendoci restare ancora un poco

ché
era una favola il mare
su creste d’onde guizzavano pesci
dalle squame luccicanti nel sole

calavano gabbiani a frotte

Gioielli rubati 301

.

Divagazioni sullo zero e sulla o

il nucleo l’anello l’uroboro
due zeri abbracciati ti danno
il simbolo dell’infinito
puoi notare
la vocale o di rimbaud
gli ovali dell’ottocento
la bocca spalancata nell’urlo di munch
le bolle di sapone
immagina
gli occhielli delle forbici gli oblò
simili allo zero o alla o

Gioielli rubati 325

.

Calvario

(a San Massimiliano Kolbe).

portavo le mie quattr’ ossa sul calvario
accomunato alle migliaia di sventurati
lungo i binari della morte.

ti parlo
a nome di chi nome non aveva
ti parlo dalla regione del dolore
con la bocca dei morti.

ove germogliano fiori
di quel perdono che non è dei vivi

.Gioielli rubati 339

*

Si spalma la luce


"come ti butta?"

i passeri hanno fatto il nido

primavera s'infiora la luce

si spalma sugli alberi le case

quanto a me una distanza

mi separa sempre da me


Gioielli rubati 353

*




venerdì 15 novembre 2024

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Versi per Nina

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